Myrtus Buxifolia Raf., Myrtus Communis F. Lusitanica (L.) Cout., Myrtus Communis Subsp. Lusitanica (L.) Arcang., Myrtus Communis Var. Adrianii Sennen, Myrtus Communis Var. Bercialis Sennen, Myrtus Communis Var. Camboanus Sennen, Myrtus Communis Var. Communis, Myrtus Communis Var. Eugeniae Sennen, Myrtus Communis Var. Gallachi Sennen, Myrtus Communis Var. Gausseni Sennen, Myrtus Communis Var. Gibertii Sennen, Myrtus Communis Var. Jonssetii Sennen, Myrtus Communis Var. Latifolia Willk., Myrtus Communis Var. Macrocarpa Sennen, Myrtus Communis Var. Melanocarpa DC., Myrtus Communis Var. Microphylla Willk., Myrtus Communis Var. Mirifolia Sennen & Teodoro, 1928, Myrtus Communis Var. Morawieskiana Sennen, Myrtus Communis Var. Petri-ludovici Sennen & Teodoro, 1928, Myrtus Communis Var. Rodesii Sennen & Malag., Myrtus Communis Var. Soleri Sennen, Myrtus Communis Var. Theodori Sennen & Malag., Myrtus Communis Var. Vidalii Sennen & Teodoro, 1928, Myrtus Latifolia (Willk.) Sennen & Teodoro, 1929
ARBUSTO O RARAMENTE ALBERELLO FINO A 3 M TIPICO DELLA MACCHIA MEDITERRANEA E SOPRATTUTTO DELLE ISOLE. LA CORTECCIA È GRIGIASTRA E BRUNO-ROSSICCIA NEI RAMI GIOVANI, LE FOGLIE SONO OPPOSTE, SUPERIORMENTE VERDE SCURO-BRILLANTE, A MARGINE INTERO, OVALI, CORIACEE, LUCIDE E SENZA PELI, HANNO DEI PUNTI TRASLUCIDI CHE CORRISPONDONO ALLE GHIANDOLE AROMATICHE. I FIORI SONO ASCELLARI, PEDUNCOLATI, BIANCHI O ROSATI; ANDROCEO COMPOSTO DA MOLTI STAMI DAI LUNGHI FILAMENTI, L'OVARIO INFERO TERMINA IN UNO STILO E UNO STIMMA CHE SI CONFONDE TRA GLI STAMI. LA FIORITURA AVVIENE TRA MAGGIO E LUGLIO MA ANCHE IN TARDA ESTATE ED È ABBONDANTE. LE BACCHE OVOIDALI NERASTRE-AZZURROGNOLE ED ANCHE ROSSO SCURE CHE HANNO MOLTI SEMI E MATURANO DA NOVEMBRE A GENNAIO
ESTATE, PRINCIPALMENTE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
________ BIANCO
Originario della regione mediterranea, dove cresce spontaneamente nella macchia mediterranea, in boschi aperti, garighe, siepi, scarpate rocciose e lungo i litorali. Predilige climi caldi e asciutti con inverni miti ed estati calde e soleggiate, tipici del clima mediterraneo. Si adatta a diversi tipi di suolo, anche poveri, sassosi e calcarei, purché ben drenati. Tollera la siccità e le brezze marine, il che lo rende comune nelle zone costiere. Si trova prevalentemente in pianura e nelle zone collinari, fino a medie altitudini. La sua capacità di resistere a condizioni ambientali difficili e la sua adattabilità a diversi tipi di terreno ne hanno favorito la diffusione in altre regioni con climi simili.
*Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Heinonen, M. et al., Phytochemistry and Bioactivity of Myrtus communis
Chrubasik, S. et al., Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects
European Medicines Agency (EMA), Assessment Report on Myrtus communis
Natural Medicines Database, Myrtus communis
Estratti di foglie e oli essenziali mostrano efficacia contro batteri e funghi, confermata da studi in vitro.
Flavonoidi e polifenoli presenti nelle foglie e nei frutti contribuiscono alla protezione dai radicali liberi.
Studi su modelli preclinici indicano riduzione di infiammazioni locali e disturbi gastrointestinali.
Il consumo di foglie o frutti favorisce la digestione e riduce il meteorismo.
CONTROINDICAZIONI OSTRUZIONE DELLE VIE BILIARI, COLANGITE, GRAVI MALATTIE EPATICHE, BAMBINI SOTTO I DUE ANNI (IN PARTICOLARE PER L'OLIO ESSENZIALE PER IL RISCHIO DI LARINGOSPASMO), ASMA BRONCHIALE GRAVE, TOSSE SPASMODICA GRAVE, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLA PIANTA O AI SUOI COMPONENTI. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO (PER CAUTELA E MANCANZA DI DATI SUFFICIENTI).
AVVERTENZE USARE CON CAUTELA IN CASO DI CALCOLOSI BILIARE. L'OLIO ESSENZIALE PURO NON DEVE ESSERE INGERITO NON DILUITO. EVITARE L'APPLICAZIONE DELL'OLIO ESSENZIALE SUL VISO O SULLE NARICI DEI BAMBINI PICCOLI. NON SUPERARE LE DOSI RACCOMANDATE, POICHÉ DOSI ELEVATE DI OLIO ESSENZIALE POSSONO CAUSARE NAUSEA, VOMITO O ALTRI DISTURBI GASTROINTESTINALI. INTERAZIONI CON FARMACI NON DOCUMENTATE IN MODO SIGNIFICATIVO, MA PRESTARE ATTENZIONE CON FARMACI METABOLIZZATI DAL FEGATO.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
ALCOL E PREPARAZIONI ALCOLICHE CONCENTRATE
FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI IPOGLICEMIZZANTI (POTENZIAMENTO)
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero).
Consultare sempre un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
Estratto secco di foglie di mirto titolato in flavonoidi (2–5%)
Posologia: 300–500 mg al giorno, suddivisi in 1–2 somministrazioni, preferibilmente prima dei pasti. Indicati per supporto digestivo e attività antimicrobica.
Tintura madre di foglie di mirto
Posologia: 20–30 gocce in poca acqua 2–3 volte al giorno. Utile per digestione, disturbi gastrointestinali lievi e come supporto antiossidante.
Olio essenziale di mirto
Posologia: uso esterno diluito (0,5–2%) in oli vettori o creme per applicazioni cutanee lenitive e antisettiche. Non ingerire senza indicazioni specifiche di un professionista.
Capsule o compresse a base di mirto standardizzato
Contengono estratto titolato in flavonoidi e tannini. Posologia: 1–2 capsule al giorno, con acqua, per supporto digestivo, carminativo e antiossidante.
Integratori sinergici
Formulazioni che combinano estratto di mirto con finocchio, menta o rosmarino per aumentare l’efficacia digestiva e carminativa. Posologia: secondo etichetta, generalmente 1 compressa o capsula al giorno.
Bibliografia
Heinonen, M. et al., Phytochemistry and Bioactivity of Myrtus communis
Chrubasik, S. et al., Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects
European Medicines Agency (EMA), Assessment Report on Myrtus communis
Natural Medicines Database, Myrtus communis
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
Tisana digestiva di mirto
Foglie essiccate di Myrtus communis (2–3 g per tazza) infusionate in acqua calda per 5–10 minuti. Utile per favorire la digestione e ridurre il gonfiore addominale.
Tisana antisettica respiratoria
Foglie di mirto (2 g) con timo (1 g) e lavanda (1 g), infusionate in 200 ml di acqua bollente per 5–7 minuti. Aiuta a sostenere le vie respiratorie e l’attività antimicrobica.
Decotto digestivo e carminativo
Foglie di mirto (2 g), finocchio (1 g) e menta piperita (1 g) bollite per 5 minuti, filtrate e assunte una tazza dopo i pasti. Favorisce la digestione e riduce il meteorismo.
Infuso antiossidante e lenitivo
Foglie di mirto (2 g) con rosmarino (1 g) e alloro (1 g), infusionate 7 minuti. Indicato per supporto antiossidante e per lievi irritazioni cutanee o mucose.
Bagno aromatico rilassante
Infuso concentrato di mirto (10 g in 1 litro d’acqua bollente) aggiunto all’acqua del bagno. Utile per proprietà lenitive e aromatiche, con effetto rilassante.
Macerato freddo per uso esterno
Foglie di mirto in acqua fredda (rapporto 1:10), lasciate macerare 12 ore e filtrate. Applicabile come lozione per pelle delicata o irritata.
Bibliografia
Heinonen, M. et al., Phytochemistry and Bioactivity of Myrtus communis
Chrubasik, S. et al., Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects
European Medicines Agency (EMA), Assessment Report on Myrtus communis
Natural Medicines Database, Myrtus communis
Vino aromatico o liquore di mirto
Preparazione:
Bacche di Myrtus communis mature (circa 200 g) vengono lavate e leggermente schiacciate, poi macerate in 500 ml di alcol a 95° per 2–4 settimane al buio, agitando quotidianamente. Successivamente si filtra il composto e si aggiunge uno sciroppo di zucchero (200–250 g in 250 ml di acqua bollente, raffreddato) per dolcificare. Il liquore può essere imbottigliato e lasciato riposare altre 2–4 settimane prima dell’uso.
Uso:
Tradizionalmente utilizzato come digestivo a fine pasto, in piccole quantità (20–30 ml), oppure come aromatizzante in bevande miste. È apprezzato per le proprietà digestive e aromatiche delle bacche di mirto.
Bibliografia
Heinonen, M. et al., Phytochemistry and Bioactivity of Myrtus communis
Chrubasik, S. et al., Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects
European Medicines Agency (EMA), Assessment Report on Myrtus communis
Natural Medicines Database, Myrtus communis
LIQUORE DI MIRTO
[Ricetta tradizionale di Laura]
Coprire la bacche di Mirto contuse con alcol puro.
Lasciare macerare 15 gg.
Filtrare e unire pari quantità di sciroppo preparato con 1 kg di zucchero in 1 lt di acqua. Eventualmente aggiungere poca acqua se è troppo dolce.
Fatelo riposare per una settimana prima di consumarlo.
Consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
ANNOTAZIONI, RICERCHE E BIBLIOGRAFIA
Raccolta molto importante in alcune regioni (Sardegna). Miele monoflora di colore bianco-giallastro. Raccolta abbondante di polline di colore grigio-chiaro.
Aspetto e colore: Il miele tende ad avere un colore ambra chiaro o dorato quando fresco, scurendosi leggermente con l’invecchiamento.
Consistenza: Viscosità media, cristallizzazione lenta e uniforme.
Aroma e sapore: Intenso profumo aromatico, con note erbacee e balsamiche, leggermente resinose; sapore delicatamente dolce con retrogusto aromatico persistente.
Proprietà: Il miele di mirto è apprezzato per proprietà digestive e lenitive, oltre al potere aromatizzante naturale in tisane, dolci e piatti tradizionali.
In generale, è un miele raro e molto apprezzato in alcune regioni del Mediterraneo, spesso raccolto in quantità limitate a causa della scarsa produzione di nettare della pianta.
Bacche di mirto: utilizzate intere o leggermente schiacciate per aromatizzare carni, selvaggina e insaccati, in particolare maiale e cacciagione. Vengono anche impiegate per preparare liquori e vini aromatizzati.
Foglie fresche o essiccate: servono per insaporire zuppe, stufati e verdure, oppure come elemento aromatico in marinature e conserve.
Dolci e confetture: le bacche mature possono essere usate per gelatine, confetture o dolci al cucchiaio, donando un aroma caratteristico e balsamico.
Miele e tisane: in alcune preparazioni tradizionali il mirto viene combinato con miele per aromatizzare bevande calde o dessert.
In cucina si utilizza con parsimonia: il suo aroma intenso può facilmente sovrastare altri sapori, quindi bastano pochi frutti o foglie per conferire profumo e carattere ai piatti.
I rami con foglie sono usati invece come aromatizzante di carni arrostite
ESSENZE GERMICIDE MEDIE
Le essenze il cui potere antisettico è improvviso e imprevedibile nei confronti di un certo agente patogeno vengono chiamate "essenze germicide medie"
Sono le seguenti: Pino, Cajeput, Eucalipto, Lavanda, Mirto, Geranio rosato, Petit grain, Estragone, Serpillo, Niaouli.
L'indice aromatico o I.A. di una essenza rappresenta il potere germicida riferito a un olio essenziale ideale (100%). Le essenze germicide medie hanno un I.A. medio che va dallo 0,126 del OE di Serpillo al 0,296 del OE di Eucalipto e Lavanda. Questo non vuol dire semplicemente che sono meno o poco efficaci rispetto alle "maggiori", ma che i risultati medi, ovvero calcolati su una sperimentazione allargata a molti batteri, hanno potere antisettico medio inferiore. Le essenze germicide medie sono quelle più utilizzate nelle specialità farmaceutiche.
[Tratto da: Paul Belaiche - "L'Aromatogramma"]
Pianta sacra nell’antichità: Il Mirto viene citato fin dall´Antico Testamento. Presso Greci e Romani il mirto era simbolo di purezza, amore e bellezza, consacrato ad Afrodite e Venere. Le corone nuziali venivano spesso intrecciate con i suoi rami per augurare fertilità e prosperità.
Uso nelle cerimonie e nei riti: In epoca romana veniva utilizzato nei riti di purificazione e portato dai partecipanti ai banchetti importanti come segno di prestigio. Secondo la tradizione, era anche pianta protettiva contro il malocchio.
Simbolo di prestigio nelle corti europee: Nel Medioevo e nel Rinascimento il mirto era coltivato nei giardini dei nobili come pianta ornamentale e profumata; le foglie venivano sfruttate per profumare ambienti, abiti e acque cosmetiche.
Origine del celebre “acqua angelica”: Dalle foglie e dai giovani rami si ricavava una “acqua di mirto” molto famosa nella cosmetica antica per le sue proprietà toniche e purificanti, utilizzata dalle nobildonne per ravvivare la pelle.
Tradizione sarda e corsa: È fondamentale nella cultura gastronomica della Sardegna e della Corsica, dove le bacche sono considerate un elemento identitario. Il liquore di mirto è un prodotto simbolo di queste regioni.
Uso storico medicinale: Le foglie erano impiegate nelle antiche farmacopee come rimedio per diarrea, infezioni e disturbi respiratori, grazie alle proprietà aromatiche e tanniche.
Pianta simbolica nei matrimoni: In molte zone d’Europa fino all’Ottocento un rametto di mirto veniva posto nel bouquet delle spose come augurio di amore e fedeltà. Addirittura, una tradizione vuole che la regina Vittoria abbia piantato un mirto ricevuto in dono, dal quale derivarono rami usati in vari matrimoni reali britannici.
Fragranza caratteristica: Le foglie, se strofinate tra le dita, rilasciano un odore intenso balsamico, dovuto alla ricchezza di oli essenziali. Questo profumo è stato storicamente sfruttato anche per realizzare inciensi e fumigazioni.
BIBLIOGRAFIA, WEBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB (Vedi anche i riferimenti nelle singole sezioni)
European Medicines Agency (2014). Assessment report on Myrtus communis. *EMA/HMPC/680558/2013*.
Romani A., et al. (2004). Polyphenols and volatile compounds in myrtle. *Journal of Agricultural and Food Chemistry*, 52(8), 2038-2045.
Aleksic V., Knezevic P. (2014). Antimicrobial activity of Myrtus extracts. *Journal of Ethnopharmacology*, 153(1), 275-281.
Bradesi P., et al. (1997). Chemical composition of myrtle oil. *Flavour and Fragrance Journal*, 12(3), 159-164.
Prova le ricerche di articoli scientifici su Myrtus communis L.